Come funziona la Partita IVA?

Partita IVA, come funziona ?

Sono sempre di più le persone che si chiedono come funzioni la Partita IVA. Partire da queste informazioni è infatti fondamentale se si ha intenzione di aprire un’attività come ditta individuale o lavoratore autonomo. Quali sono le differenze tra le due opzioni? Vediamole assieme:

  • Ditta individuale: nel novero delle ditte individuali possono essere incluse quelle attività imprenditoriali che si basano sullo svolgimento di un’attività artigianale ( es. il falegname ) o che traggono profitto dal commercio di beni o servizi ( es. il commerciante di frutta o l’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche ). In questo caso è obbligatoria l’iscrizione all’Inps nella cassa degli artigiani e dei commercianti.
  • Lavoratore autonomo: può aprire una Partita IVA come lavoratore autonomo un professionista ( es. avvocato ) iscritto a un Ordine oppure un consulente ( consulente dei processi di qualità ) che, se la sua attività professionale non ha nessuna cassa professionale di riferimento, può iscriversi alla gestione separata Inps.

Differenze tra ditta individuale e lavoratore autonomo: l’imposizione fiscale

Entriamo ulteriormente nel vivo delle differenze tra ditta individuale e lavoratore autonomo, essenziali per capire come funziona la Partita IVA.

Iniziamo ricordando che il lavoratore autonomo calcola l’imposizione fiscale sulla differenza tra i compensi percepiti e i costi inerenti deducibili sostenuti nel corso dell’anno di imposta. Su questa somma il titolare della Partita IVA, sia esso iscritto a un Ordine o alla gestione separata Inps, paga l’IRPEF. Fondamentale è specificare che vale il principio di cassa, ossia il fatto che la tassazione deve essere calcolata – così come le deduzioni fiscali – tenendo conto del momento in cui vengono incassati i compensi e pagati i vari costi.

Nel caso della ditta individuale, invece, il titolare dell’impresa deve pagare l’IRPEF su base annuale, considerando come riferimento la differenza tra i ricavi e i costi di competenza. In questa situazione non vale il principio di cassa e il calcolo dell’imposizione fiscale viene effettuato indipendentemente dal momento in cui si incassano i compensi e da quello in cui si sostengono i costi di competenza.

Modello UNICO: i quadri di riferimento

Un altro aspetto che è bene non trascurare in merito al funzionamento del modello UNICO, il principale riferimento per i titolari di Partita IVA che fanno la dichiarazione dei redditi. Nel caso dei lavoratori autonomi il quadro di riferimento in questione è quello indicato con E.

Per quanto riguarda invece la compilazione del modello UNICO da parte delle ditte individuali, il quadro di riferimento è quello indicato con F per la contabilità ordinaria e quello contrassegnato con G per le attività che afferiscono alla contabilità semplificata.

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