Cos’è la Partita IVA? A livello concreto si tratta di una stringa composta da 11 numeri, che ha l’obiettivo di aiutare a identificare in maniera specifica una persona fisica o una società titolare di un’attività imprenditoriale autonoma.
La Partita IVA rappresenta infatti un punto di riferimento fondamentale per tutti i lavoratori autonomi che, aprendola, hanno la possibilità di emettere fatture e di pagare le imposte dovute di anno in anno al fisco. Dopo aver chiarito a cosa serve la Partita IVA vediamo nel dettaglio come è strutturata. I primi sette numeri della stringa consentono di collegarla a un determinato contribuente, ossia il titolare dell’attività svolta in forma autonoma, cioè senza la necessità di rendere conto a un datore di lavoro del proprio operato.
Le cifre subito successive corrispondono invece a un codice identificativo utile all’Agenzia delle Entrate, mentre l’ultima svolge un semplice ruolo di controllo.
Chi deve aprire la Partita IVA?
L’ apertura della Partita IVA è un obbligo per tutti i soggetti intenzionati a iniziare un’attività lavorativa autonoma, a prescindere dalla scelta di avviare una società e dalla forma della stessa. Molto importante è specificare che non sono tenuti ad aprirla i lavoratori il cui reddito non raggiunge i 5.000€ annui. In questi casi per essere in regola con il fisco è sufficiente rilasciare di volta in volta note di collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto.
Molto importante è specificare che la Partita IVA può essere aperta sia dal titolare dell’impresa, sia da un suo legale rappresentante o da chiunque si presenti dal commercialista munito di delega scritta.
I regimi fiscali
In sede di apertura della Partita IVA bisogna scegliere tra diversi regimi fiscali, che cambiano a seconda della tipologia di attività e che prevedono specifiche agevolazioni per chi guadagna un reddito rientrante entro determinate soglie.