Quando si raggiungono e si superano i 5.000€ derivanti dall’esercizio di un’attività autonoma è obbligatorio aprire la Partita IVA. Quali sono le procedure da seguire? Il primo passo consiste nel presentare all’Agenzia delle Entrate un modulo avente l’obiettivo di comunicare ufficialmente l’avvio dell’attività come libero professionista.
Il suddetto modulo deve essere presentato entro e non oltre i 30 giorni successivi all’avvio dell’attività per la quale si vuole richiedere l’apertura della Partita IVA. A seconda che si punti ad aprire una società con regime di contabilità ordinario o un’impresa individuale cambia la tipologia di modulo da presentare.
Come si presenta la domanda per l’apertura della Partita IVA?
La domanda per l’apertura della Partita IVA si può presentare in diversi modi. Il più semplice consiste nel recarsi, muniti di documento d’identità in corso di validità e del succitato modulo, presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate più vicino alla propria abitazione.
Se ci si trova impossibilitati a fare ciò è possibile inviare il tutto tramite raccomandata A/R, avendo cura di compilare il modulo senza fare errori. Oppure ci si può rivolgere al proprio Commercialista che, con delega, potrà richiederla anche telematicamente.
Codice ATECO e regime: ecco come destreggiarsi
Il processo di apertura della Partita IVA implica l’attenzione a due ulteriori aspetti, ossia il codice ATECO e il regime fiscale dell’attività, che può essere ordinario, semplificato o agevolato. Entriamo nel dettaglio delle opzioni in questione ricordando che il codice ATECO è un riferimento utile ai fini della classificazione dell’attività economica, cioè dice di fatto quale attività svolgiamo. Ad esempio se svolgo l’attività di commerciante di frutta comunicherò il codice: 47.21.01 Commercio al dettaglio di frutta e verdura fresca.
Il regime fiscale è invece utile per quanto riguarda la gestione delle imposte e deve essere scelto con attenzione. In questo caso è senz’altro consigliabile consultare il commercialista e analizzare la possibilità di accedere a eventuali agevolazioni legate soprattutto all’età, il tipo di attività individuata, ecc.
Quanto costa la Partita IVA?
Aprire la Partita IVA è questione di pochi minuti e di un’operazione gratuita, mentre il mantenimento ha un costo che varia a seconda della tipologia di attività. Per fare un esempio in merito possiamo ricordare che nel caso del regime forfetario agevolato il contribuente è tenuto al pagamento di un’imposta unica del 15% (del 5% per i primi 5 anni in determinati casi), applicata sul reddito imponibile, cioè su quanto ha guadagnato (detto importo determinato in modo forfettario).
A questa voce fiscale va aggiunta la contribuzione INPS. Il regime ordinario e semplificato della Partita IVA sono inoltre soggetti all’applicazione dell’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che viene calcolata sul fatturato complessivo al netto di alcuni costi e non sui guadagni effettivi.
Specifichiamo che, in caso di conclusione dell’attività, per chiudere la Partita IVA è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione ufficiale tramite l’apposito modulo ed entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.